1. Definire obiettivi chiari e condivisi: quando si riflette sul perché si fa il report è fondamentale che i soggetti alla guida dell’organizzazione siano sulla stessa pagina.
2. Fare l’inventario delle informazioni che vengono già raccolte. Per funzionare ogni organizzazione raccoglie, elabora e monitora una grande mole di dati. Spesso fare un report è più una questione di selezione che di produzione di informazioni.
3. Stabilire la materialità: la reportistica CSR non è una gara a pubblicare il maggior numero possibile di dati e informazioni. Solo quelli che sono realmente significativi per i propri stakeholder dovrebbero essere presi in considerazione.
4. Scegliere il framework di riferimento. GRI, SDGs, Global Compact, TCFD: chi si approccia per la prima volta alla reportistica CSR potrebbe rimanere disorientato di fronte a quanti “standard” esistano in materia. Aver fatto i compiti al punto 1. dovrebbe rendere questo passo molto più semplice.
5. Governance & accountability: affinché il report CSR non sia affare di pochi è fondamentale definire le persone chiave responsabili delle varie aree e utilizzare il rapporto come strumento di lavoro e non come gingillo della comunicazione.
6. Disegnare un report che sia completo, credibile e fruibile per interlocutori che hanno competenze e interesse diversi nei confronti dell’azienda.
7. Scegliere le storie attraverso cui raccontare l’organizzazione. Le cifre non sempre permettono di comunicare l’impegno quotidiano verso traguardi sostenibili. La scelta di alcune storie esemplari è fondamentale in tal senso.
8. Sviluppare formato, grafica e contenuti: arrivare al “prodotto finito” report di sostenibilità richiede il contributo e -il non sempre facile- coordinamento di professionalità diverse: è importante che a guidare il progetto ci sia qualcuno in grado di coniugare gli obiettivi aziendali, con le esigenze tecniche della reportistica e un linguaggio comunicativo che faccia breccia negli stakeholder.
9. Comunicare il report: gli stakeholder sono sempre più sensibili a cosa fa l’organizzazione per essere un buon cittadino. Compito di questa è far uscire dal report i dati e le storie più rilevanti e veicolarli in maniera mirata a ciascun interlocutore.
10. Fare del report una piattaforma, non un documento: la raccolta degli indicatori deve diventare un’occasione periodica di confronto interno in azienda, dove tirare le somme del lavoro svolto e porsi nuovi obiettivi, in un’ottica di miglioramento continuo.